VOLTI e Storie

LA MAGGIOR PARTE DELLE FOTOGRAFIE
SONO STATE SCATTATE DA ME

Tante esperienze sono ricordate attraverso le fotografie scattate in quei momenti. Io ho conservato migliaia di immagini "catturate" in questi anni del mio servizio come prete in varie comunità e luoghi. Le rendo qui disponibili perchè altri, con discrezione, possano ravvivare sereni ricordi.   
AZZANO - CALUSCO - BERGAMO - ENDINE/VALMAGGIORE - TAGLIUNO - URGNANO - PONTIDA.....
Piano piano arricchirò di immagini queste pagine creando raccolte e sezioni.       don René

Scattare immagini è sempre stata una passione
Ravvivare la memoria è un gesto di riconoscenza

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Azzano San Paolo

1980-1985

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La mia prima destinazione. Correva l'anno 1980. Il 21 giugno ero stato Ordinato Prete e nel corso dell'estate il Vescovo Giulio Oggioni mi assegnava l'incarico di CURATO dell'Oratorio di Azzano. Ad accogliermi il carissimo don Agostino Musitelli con il suo papà e la sua mamma. All'oratorio in quei giorni stava iniziando il Centro Estivo Ricreativo coordinato dall'indimenticabile Maestro Bressanini coadiuvato da Ettore Provenzi e dai genitori dell'AGE.

A distanza di tempo restano indelebili le prime esperienze vissute nella comunità parrocchiale di Azzano San Paolo. L'oratorio non aveva più la presenza del Curato da qualche anno e un gruppo di Genitori, in accordo con il parroco, si era attivato per gestire alcune attività. Lo Sport era organizzato dalla Polisportiva che utilizzava spazi all'interno dell'oratorio. L'Azione Cattolica  era vivace nel settore dei ragazzi (ACR), dei Giovanissimi, dei Giovani e degli Adulti. Don Luigi Torri, che era anche insegnante di Religione in Scuole Superiori a Bergamo, seguiva molte iniziative. Pareva avere il dono della "ubiquità", perché alla sera se c'erano due o tre riunioni, in luoghi diversi, con la bicicletta o il motorino, lui sapeva garantire la sua presenza un po' qua e un po' là,con il suo immancabile quadernetto dove annotava puntualmente le cose più importanti.
Nel sogno di don Agostino c'era - tra le altre cose - la sistemazione della "Casa del Curato" e dell'Oratorio, assicurando spazi ai giovani e anche ai meno giovani.
Gli stavano a cuore molto gli ammalati e gli anziani.
Alla sua morte gli succede don Antonio Manzoni che si prende a cuore i suoi progetti e per prima cosa fa sistemare proprio la "Casa del Curato".

Calusco d'Adda

1985-1988

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A settembre del 1985 trasloco in quel di Calusco d'Adda. Mi attende un nuovo oratorio. Territorio più esteso e popolato. Trovo come Parroco don Battista Paltenghi con la sorella Tina. Dopo qualche mese mi raggiungono anche i miei genitori. Papà Pietro si inserisce in oratorio e entra a far parte dei baristi e si prende cura degli ambienti. Mamma Pina, più riservata, stringe amicizia con alcune persone e si sente bene accolta.
Inizia una nuova avventura.

Questa realtà parrocchiale richiede uno sguardo ancora più ampio: ci sono diversi sacerdoti in parrocchia e nelle frazioni (Don Giuseppe, don Peppino, don Tarcisio), oltre alla Comunità dei Frati di Baccanello. Due comunità di Suore: una che gestisce l'Asilo (Suore di Maria Bambina)  e l'altra una Scuola (Suore della Torre).
Ci sono parecchi volontari impegnati nei vari settori, compresa anche la Sala del Cine-Tetro San Fedele.
Gli Alpini hanno la loro sede in oratorio e garantiscono in parrocchia e sul territorio molti servizi.
Un luogo che diventerà punto di interesse sarà la Cappella "Ai Verghi", vicino al corso del fiume Adda e al di sotto del Ponte di Paderno.
Gli spazi per la catechesi e le attività sono ubicati oltre che all'oratorio anche presso il Centro Parrocchiale e poi quello che diventerà il "Salone Pierina Morosini" dopo essere stato ​riconvertito da una attività commerciale dismessa
Dopo solo tre anni il Vescovo mi chiede un cambiamento per un Servizio Diocesano.

Alla fine dell'estate 1988 (centenario di San Giovanni Bosco) nuova partenza.

Bergamo
U.P.E.E.


1988-1995

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Nel corso dell'estate 1988 salgo qualche mattinata in Curia a prendere iniziale visione del nuovo incarico che mi sarà affidato. Don Tarcisio Tironi è direttore dell'Ufficio e io sarò per un periodo Addetto; ne diventerò Direttore più tardi.
Un passaggio per nulla facile. Ora la prospettiva è assai diversa; c'è una dimensione diocesana con la sua ricchezza di oppportunità, ma anche con la difficoltà nel trovare le giuste misure. Il gruppo animatori de "Il Melograno", affianca l'Ufficio. L'esperienza si conclude nel 1995, quando il Vescovo Amadei mi chiede di diventare Parroco.

Non era certamente nelle mie prospettive. Avendo manifestato al Vescovo Mons. Oggioni e al suo Ausiliare Mons. Angelo Paravisi, i miei legittimi timori, mi viene confermata questa chiamata a servire da qui la realtà diocesana. Dopo un periodo di aiuto (ero definito Addetto all'Ufficio) mi viene affidata interamente la responsabilità. Il tempo scorre e mutano anche le modalità di pensare e progettare il rapporto tra Ufficio e Oratori del territorio. Cresce e prende forma più definita la collaborazione tra le Diocesi della Lombardia soprattutto per la preparazione unitaria dei sussidi per l'animazione dell'estate (CRE-GREST). Nasce ODL (Oratori Diocesi Lombarde). La formazione degli animatori vede coinvolti ragazzi e ragazze in una fascia di età che gradualmente tende ad abbassarsi. É necesasario ripensare anche i percorsi formativi e il coinvolgimento diretto degli oratori stessi.
Subentra anche il cambio del Vescovo nella persona di Mons. Roberto Amadei. 
Ora si tratta di comprendere la sua "linea pastorale" e mettersi in quella scia di servizio. Egli ribadisce che ha il timore di trovarsi catechisti e animatori che non hanno ancora fatto una vera scelta di fede.

Endine e Valmaggiore

1995-2013

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La prima esperienza di parroco, dopo alcuni anni in cui ho svolto un servizio a livello diocesano. Sono nella mia valle di origine, la Val Cavallina. Ho alcunio ricordi di Endine, soprattutto del Patronato, dove da giovanissimo seminarista avevo vissuto piccole esperienze di ritrovo dei chierichetti del Vicariato di Casazza.
Questi si rilevano anni importanti, dove la percezione che è necessario ripensare alcune "prassi pastorali", senza stravolgere. 
Ho la fortuna di essere invitato da un gruppo di coppie di sposi a intraprendere l'esperienza di Consigliere Spirituale della Equipe Notre Dame.

A giugno del 1995 il Vescovo Mons. Amadei mi propone di diventare Parroco di Endine. Dopo aver considerato alcune circostanze, accolgo l'invito e il 30 settembre dello stesso anno faccio il mio "Ingresso" nella parrocchia. Ad accogliermi don Carlo Visinoni che per circa due anni resterà in comunità, in un appartamento di proprietà derl Patronato San Vincenzo, che per diversi annio aveva mantenuto proprio a Endine un ramo significatiovo della sua opera educativa a favore dei ragazzi.
Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre 1997, don Carlo Muore e dopo appena una settimana, per un incidente, muore anche don Aldo Tubacher, parroco della frazione/parrocchia di Valmaggiore.
Il Vescovo mi affida anche questa seconda parrocchia. Inizia un cammino per aiutare le due comunità, che fino agli anni '50 appartenevano alla medesima parrocchia.
Rimango parroco delle due realtà, quella di Endine e di Valmaggiore rispettivamente per un tempo di 18 e 16 anni. Nell'ultimo periodo rivesto anche il ruolo di Vicario Locale e in quanto tale, anche Amministratore Parrocchiale della Comunità di Esmate, resasi vacante per le dimissioni di don Bernardo Lanfranchi.

Tagliuno

2013-2017

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Dopo l'esperienza e il servizio come parroco nelle Comunità di Endine e Valmaggiore sono inviato dal Vescovo Mons. Francesco Beschi nella parrocchia di Tagliuno. C'ero già stato da seminarista, in servizio alla domenica, curando il cammino di catechesi di un gruppo di ragazzi cresimandi e animando la Messa dei ragazzi alla domenica. Era Curato dell'oratorio don Sandro Maffioletti, sacerdote incontrato anche nel Vicaristo di Solto-Sovere nei primi anni della mia permanenza. A Tagliuno sostituisco don Pietro Natali e trovo come Curato dell'oratorio don Matteo Perini.

Di Tagliuno avevo sempre portato con me il ricordo dell'anno in cui avevo fatto servizio come seminarista nell'anno pastorale 1978-1979. Da allora ho sempre conservato come quasi una "reliquia" il catechismo "Non di solo pane" che mi era stato regalato in occasione della Cresima di querl grupo di ragazzi che avevo accompagnato alla Cresima. Le firme, i loro nomi erano una immagine impressa nella memoria. Dopo diversi anni li avrei ritrovati cresciouti, diventati anche papà con le loro famiglie.
In questa comunità cerco di insermi al meglio. C'è un progetto per un nuovo oratorio che sta maturando già da diversi anni, ma i tempi per la sua realizzazione slittano in avanti a causa di fattori interni ed esterni.
Da alcuni anni la Scuola dell'Infanzia è diventata proprietà della Parrocchia di San Pietro, grazie al contributo di un benefattore locale.
Festa importante è quella della "Madonna delle vigne", nata e divenuta tradizione dopo un Voto fatto dalla popolazione in seguito a una malattia parassitaria (i bruchi) che per anni divoravano i germoghli delle viti nel lolro nascere, causando povertà estrema nella popolazione.
Lascio la parrocchia dopo pochi anni, ritenendo personalmente opportuno un cambio in favore di un parroco più predisposto a seguire la realtà giovanile.

Urgnano

2017-2018

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Lasciato Tagliuno, il Vescovo mi assegna un incarico di "Collaboratorer-Coadiutore" nella parrocchia di Urgnano. Una realtà posta all'inizio della pianura. Mi inserisco con il desdiderio di aiuitare il parroco in quielle incombenze pastorali che si renderanno opportune e per permettergli - questo il mio intento - di essere maggiormente disponibile, a livello di tempo, ad incontrare le famiglie. É infatti questa la priorità pastorale che ho percepito come essenziale e irrinunciabile in questo periodo storico.

Il cambio di parrocchio corrtisponde anche ad un cambio di incarico-servizio. Non più parroco, ma "Coadiutore". É una scelta che mi costa una certa fatica, ma mi consegna anche una serenità di fondo. Nelle esperienze di parroco ha compreso quanto sia importante incontrare e conoscere le famiglie, ma allo stesso tempo, ha constatato quanto altri impegni parrocchiali assorbano al prete troppo tempo impedendogli di dedicarsi opportunamente a questa cura dell'incontro con le famiglie.
Perciò mi inserisco a Urgnano con qwuesto preciso desiderio e disponibilità, per "liberare" il parroco e il curato dell'oratorio da alcune incombenze e permettere a loro di seguire più facilmente famiglie e oratorio.
Mi vengono affidati alcuni ambiti: il per-corso fidanzati, la catechesi degli adulti, i Coinfratelli, le Consorelle, il Gruppo missionario...
É una parrocchia ricca di tradizioni, con molte attività in atto.
Il restauro quasi completo della chiesa parrocchiale e non solo di essa ha richiesto alla Comunità un surplus di impegno economico.
Alla Basella, con accanto la Comunità dei Passionisti, vi è il Santuario della Madanna, riferimento importante per la comunità parrocchiale e non solo.

Pontida

2018-____

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Pontida la conoscevo solo per essere passato qualche rara volta. Non avevo avuto altre occasioni. Che ci fosse il Monastero benedettino era risaputo, ma nulla di più. Quando mi è stato proposto di venire a svolgere il mio Ministero qui, ho preso contatto con l'Abate Giordano, che era anche il Parroco della parrocchia e mi sono suibito reso disponibile.
La Diocesi e il Monastero stavano valutando la possibilità di affidare la cura pastorale della parrocchia al clero diocesano; dal 1910 erano infatti i Monaci a reggere anche la Parrocchia di Pontida.
Un cambiamento, ora in atto,  che è seguito con attenzione e anche con qualche legittimo timore.

La nuova esperienza si poneva in qualche modo in continuità con la precedente. Ero nuovamente nominato "Coadiutore", in aiuto al Parroco-Abate don Giordano, ma dentro un cammino che avrebbe portato qualche cambiamento. La Parrocchia si preparava a non essere più "retta" dalla Comunità Monastica, ma da Sacerdoti diocesani.
A questo iniziale progetto, nel corso del 2019, si fa strada in modo sempre più chiaro la volontà di costituire una Unità Pastorale comprendente tre parrocchia: Pontica e Roncallo Gaggio appartenenti quasi totalmente al Comune di Pontida e Gromlongo appartenente al Comune di Palazzago.
Alla parrocchia di Pontida appartengono diverse chiese sussidiarie: San Pio che racchiude anche una parte del Comune di Ambivere, San Giuseppe in località Valmora, Sant'Anna nel  "Centro storico" e il Santuario della Madonna di Caderizzi.
Alla parrocchia di Pontida era stata ammessa anche un'altra parrocchia, quella di San Giorgio, un borgo antico in località Odiago. Da questa fusione era nata la Parrocchia dei Santi Giacomo e San Giorgio in Pontida.
La costituzione dell'Unità Pastorale viene ufficializzata dal Vescovo Francesco Beschi in una Celebrazione solenne in programma il 24 aprile del 2022.
Dal 2021 si era costituita una Equipe che ha lavorato in questa prospettiva di Unione Pastorale.
Dal 2 ottobre 2022 è presente il nuovo Parroco, nella persona di don Antonio Perico.
É nominato Unico Parroco per le tre Parrocchie; gli altri sacerdoti già presenti divengono Coadiutori Interparrocchiali. Inizia un rinnovato cammino pastorale.